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PANORAMA DA MATER DOMINImtcn siti
panorama da MATER DOMINILa Civita e i Sassi: un panorama che lascia senza fiato...
La Civita e i Sassi: un panorama che lascia senza fiato...
La Civita e i Sassi: un panorama che lascia senza fiato. È uno straordinario risultato dell’azione insediativa dell’uomo che, attraverso i secoli, ha saputo conoscere, valorizzare e fruire di quello che la Natura circostante gli offriva, fino a riconoscersi in quel Patrimonio di grotte, rupi e case che ora appartiene all’Umanità. Conosciamone gli sviluppi storici attraverso il racconto di Francesco Volpe che, dismessi per un momento i panni di rigoroso storico, ha voluto chiudere la sua descrizione con un’immagine onirica della città: “Esiste nel pubblico Archivio di questa Città un privilegio di Filippo Principe di Taranto e Conte di Matera dell’anno 1373, con cui inserisce la Città di Matera nel proprio demanio, insieme ai suoi Casali, possessioni, tenimenti, giurisdizioni e pertinenze. Da quell’epoca la Città cangiò aspetto. Non si valutarono più le valli come due borghi della Città antica, ma come principal corpo di essa Città: ed il nome di Borgo si permutò in quello di Sasso, traendolo dalla immensa copia delle abitazioni apposte e incavate ne’ sassi naturali; e per indicazione si denominò Sasso Caveoso quello che sta di prospetto alla Città di Montescaglioso, e Sasso Barisano l’altro che sta di contro alla Città di Bari. Rimase per altro all’antica Città il nome di Civitas, oggi Civita. Le abitazioni, che sorgono in queste valli non hanno un medesimo piano e livello. Son le une sopra imposte alle altre, in modo chè sembrano pendenti sopra le stesse. Quindi, è all’imbrunir della sera che lo spettatore trovandosi sulle alture, guarda i lumi che ardono in esse come tante brillanti stelle dal Ciel discese”.
La Civita e i Sassi: un panorama che lascia senza fiato. È uno straordinario risultato dell’azione insediativa dell’uomo che, attraverso i secoli, ha saputo conoscere, valorizzare e fruire di quello che la Natura circostante gli offriva, fino a riconoscersi in quel Patrimonio di grotte, rupi e case che ora appartiene all’Umanità. Conosciamone gli sviluppi storici attraverso il racconto di Francesco Volpe che, dismessi per un momento i panni di rigoroso storico, ha voluto chiudere la sua descrizione con
un’immagine onirica della città: “Esiste nel pubblico Archivio di questa Città un privilegio di Filippo Principe di Taranto e Conte di Matera dell’anno 1373, con cui inserisce la Città di Matera nel proprio demanio, insieme ai suoi Casali, possessioni, tenimenti, giurisdizioni e pertinenze. Da quell’epoca la Città cangiò aspetto. Non si valutarono più le valli come due borghi della Città antica, ma come principal corpo di essa Città: ed il nome di Borgo si permutò in quello di Sasso, traendolo dalla immensa copia delle abitazioni apposte e incavate ne’ sassi naturali; e per indicazione si denominò Sasso Caveoso quello che sta di prospetto alla Città di Montescaglioso, e Sasso Barisano l’altro che sta di contro alla Città di Bari. Rimase per altro all’antica Città il nome di Civitas, oggi Civita.
Le abitazioni, che sorgono in queste
valli non hanno un medesimo piano e
livello. Son le une sopra imposte alle
altre, in modochè sembrano pendenti
sopra le stesse.
Quindi, è all’imbrunir della sera che lo spettatore trovandosi sulle alture, guarda i lumi che ardono in esse come tante brillanti stelle dal Ciel discese”.
SITI MTCN
NAVIGARE NELLE EPOCHE
- PLIOCENE
- PLEISTOCENE
- NEOLITICO
- IX-XII D.C.
- XIII D.C.
- XV-XVI D.C.
- FINE IXX SEC.
- ATTUALE
FASE PLIOCENE SUPERIORE (2ML DI ANNI FA)
L’horst, cioè il pilastro tettonico su cui sorge di Matera, è un’ isola che fa parte di un arcipelago. Lungo le coste e sul fondo dei bracci di mare si depositano sabbie e ghiaie carbonatiche. Il futuro sito di Matera si trova sulla linea di costa in una zona forse caratterizzata da falesie.
FASE PLEISTOCENE CALABRIANO (1ML DI ANNI FA)
Comincia l’emersione delle terre e quindi la sedimentazione delle sabbie e ghiaie di ambiente costiero. Tali sedimentazioni sono all’origine della calcarenite di Matera.
FASE NEOLITICA (5000-4000 A.C.)
Si evidenziano i due villaggi trincerati di Murgecchia e Murgia Timone e gli insediamenti della Civita e de La Nera. La vegetazione è una macchia mediterranea molto folta simile a quella oggi visibile presso il Villaggio Saraceno.
FASE BIZANTINO-NORMANNA (IX-XII sec. D.C.)
In questi secoli la città si configura come centro urbano fortificato nella zona della Civita. Le prime notizie sulle mura risalgono infatti al periodo del conflitto tra le truppe bizantine e normanne, alla metà dell’XI sec. I Normanni costruiscono, sulla Civita e a ridosso delle mura il Castello, il cui ricordo rimane nel toponimo Castelvecchio. Sulla stessa Civita troviamo il monastero benedettino di Sant’Eustachio. Fuori dalle mura la popolazione si distribuisce nell’abitato rupestre che forma i primi nuclei dei Sassi.
FASE SVEVO-ANGIOINA (XIII-XIV sec. D.C.)
La città diviene un importante centro ecclesiastico, sulla Civita viene costruita la cattedrale ed il Castello Vecchio ha una nuova fase di sviluppo. Intorno alla Civita si sviluppano numerose chiese rupestri e monasteri. E’ probabile l’ampliamento delle mura con antemurale e fossato. Aumentano i nuclei abitativi nei Sassi, ormai inglobati nella definizione urbana.
FASE RINASCIMENTALE ARAGONESE (XV-XVI sec. D.C.)
Si amplia e consolida l’insediamento nei Sassi. Viene costruito il Castello Tramontano su una collina al di fuori della città medievale ed inizia l’edificazione delle nuove mura urbane e delle torri. Si sviluppano i grandi edifici monastici degli Ordini Mendicanti. Si ha testimonianza del lago della città, del quartiere di Casalnuovo e del Ghetto del Seminario.
FASE TARDO OTTOCENTESCA (1875-1898)
Chiusa nel suo sviluppo esterno dall’area del Piano, necessaria all’agricoltura, la città tra settecento e ottocento definisce i suoi contorni, consolida definitivamente i Sassi ed inizia a crescere su se stessa. Delle mura e del Castello Vecchio permangono solo poche tracce.
FASE ATTUALE
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