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LA CASA CAVA di ENZO VITITESTIMONIANZA ABITANTE
LA CASA CAVA
ENZO VITI
"Una casa collegata a una cava. Quando ci sono entrato ho subito immaginato di trovarmi difronte a qualcosa di molto grande"
"Una casa collegata a una cava. Quando ci sono entrato ho subito immaginato di trovarmi difronte a qualcosa di molto grande"
Ci troviamo davanti alla Casa Cava, detto oggi casa cava, ma non è un termine esatto. Perché casa cava sta per casa cavata, mentre sono due cose distinte. È una casa che è successivamente stata collegata dai residenti di questa casa a una precedente cava che era stata utilizzata poi negli anni come discarica.
Si erano perse notizie di questa cava, di cui non si sapeva neanche che fosse una cava, perché nei secoli poi è stata utilizzata come discarica. Quando ci sono entrato io una ventina di anni fa circa, mi sono infilato attraverso un piccolo foro.
Al quale mi sentivo arrivare un po’ di aria e parlandoci dentro a questo foro, sentivo anche l’eco, per cui ho subito immaginato i trovami di fronte una cosa molto grande.
Quindi preso dalla curiosità avevo volevo rilevare anche questa, quindi fare una pianta anche di questo.
Siccome nel coinvolgerli amici, amici avevano paura di entrare, ho dovuto poi coinvolgere mia famiglia che era più propensa e più incuriosita dal fenomeno.
Visto che le macerie che hanno state buttate venivano dall’alto, per cui devo salire una montagna di macerie, mi ero procurato un filo, il classico filo d’Arianna,
con una lampada collegata e con questo mi sono avventurato. La prima postazione la figlia più piccola, poi man mano la seconda figlia poi mia moglie e sono arrivato io infondo e mi ricordo di aver camminato tantissimo. Questo mi aveva fatto capire che mi trovavo di fronte una cosa molto grande.
Ho cercato di disegnarla, stando al buio e stando sottoterra, e ricordo di essere arrivato fino ad una botola.
Ho sollevato quella botola, e mi sono trovato dentro un’abitazione, che presumibilmente era già abbandonata anche all’epoca, anche 20 anni fa, però c’era di tutto dentro.
Quindi poi sono tornato indietro, e ho cercato di disegnarla, e ho visto che ci trovano effettivamente fronte una cosa molto grande. Guardando attentamente poi le pareti, ho visto che c’erano i segni classici delle cava del tufo. Per cui quando poi sono uscito fuori, mi sono reso conto che la cava è esattamente questa collina, la cui imboccatura si trova al di là della strada, che sopra, che via Santa Cesarea, e quindi è una cosa molto grande. Pensate che da qui a lì sono all’incirca 14-15 metri di altezza.
Ci troviamo davanti alla Casa Cava, detto oggi casa cava, ma non è un termine esatto. Perché casa cava sta per casa cavata, mentre sono due cose distinte. È una casa che è successivamente stata collegata dai residenti di questa casa a una precedente cava che era stata utilizzata poi negli anni come discarica.
Si erano perse notizie di questa cava, di cui non si sapeva neanche che fosse una cava, perché nei secoli poi è stata utilizzata come discarica. Quando ci sono entrato io una ventina di anni fa circa, mi sono infilato attraverso un piccolo foro.
Al quale mi sentivo arrivare un po’ di aria e parlandoci dentro a questo foro, sentivo anche l’eco, per cui ho subito immaginato i trovami di fronte una cosa molto grande.
Quindi preso dalla curiosità avevo volevo rilevare anche questa, quindi fare una pianta anche di questo.
Siccome nel coinvolgerli amici, amici avevano paura di entrare, ho dovuto poi coinvolgere mia famiglia che era più propensa e più incuriosita dal fenomeno.
Visto che le macerie che hanno state buttate venivano dall’alto, per cui devo salire una montagna di macerie, mi ero procurato un filo, il classico filo d’Arianna,
con una lampada collegata e con questo mi sono avventurato. La prima postazione la figlia più piccola, poi man mano la seconda figlia poi mia moglie e sono arrivato io infondo e mi ricordo di aver camminato tantissimo. Questo mi aveva fatto capire che mi trovavo di fronte una cosa molto grande.
Ho cercato di disegnarla, stando al buio e stando sottoterra, e ricordo di essere arrivato fino ad una botola.
Ho sollevato quella botola, e mi sono trovato dentro un’abitazione, che presumibilmente era già abbandonata anche all’epoca, anche 20 anni fa, però c’era di tutto dentro.
Quindi poi sono tornato indietro, e ho cercato di disegnarla, e ho visto che ci trovano effettivamente fronte una cosa molto grande. Guardando attentamente poi le pareti, ho visto che c’erano i segni classici delle cava del tufo. Per cui quando poi sono uscito fuori, mi sono reso conto che la cava è esattamente questa collina, la cui imboccatura si trova al di là della strada, che sopra, che via Santa Cesarea, e quindi è una cosa molto grande. Pensate che da qui a lì sono all’incirca 14-15 metri di altezza.
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