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CASTELVECCHIOmtcn siti
CASTELVECCHIO“Eppure doveva essere qui. Ma non c’é. Ci sono solo delle abitazioni private, belle sì, ma non sembrano un castello.”
“Eppure doveva essere qui. Ma non c’é. Ci sono solo delle abitazioni private, belle sì, ma non sembrano un castello.”
“Eppure doveva essere qui. Ma non c’é. Ci sono solo delle abitazioni private, belle sì, ma non sembrano un castello.”
“Infatti era qui, tra la piazza del Sedile e la parte sommitale della Civita; questi sono i palazzi nobiliari costruiti nell’area del Castelvecchio dopo che Giovanni Orsini del Balzo lo donò alla città nel 1448, i palazzi che a mano a mano ne hanno inglobato le strutture.
“Ma com’era fatto questo castello?”
“Non lo sappiamo più, forse era una semplice piazzaforte fortificata o forse un castello edificato…”
“Era antico?”
“Secondo alcuni risale al IX-X secolo, ma la prima notizia certa è dell’anno 1160, quando il castellano era un certo Bisanzio.”
“Doveva essere bello qui!”
“Le mura di difesa che circondavano tutta la Civita, la parte più antica di Matera, proteggevano la città insieme alla scarpata che sembrava un fossato naturale di roccia dura. Gli assalitori dovevano faticare molto per conquistare questo luogo.”
“E chi voleva entrare come faceva?”
“Naturalmente tutt’intorno alle mura c’erano delle porte d’accesso: quella della Civita o della Torre Metellana che permetteva di scendere sulla parte del Sasso Barisano; quella della Postergola che serviva a raggiungere il fondo della gravina e infine la Porte Empia o dei Santi che con la Porta del Giudice Pirrotto portava al Sasso Caveoso.”
“Ma non le vedo, dove sono queste
torri?”
“Solo di due è rimasta traccia: quella
detta appunto di Metello o “metellana” e un’altra che porta il nome di un
cittadino di Matera, la torre Capone.”
“Mi sarebbe tanto piaciuto poter vedere tutto questo!”
“Eppure doveva essere qui. Ma non c’é. Ci sono solo delle abitazioni private, belle sì, ma non sembrano un castello.”
“Infatti era qui, tra la piazza del Sedile e la parte sommitale della Civita; questi sono i palazzi nobiliari costruiti nell’area del Castelvecchio dopo che Giovanni Orsini del Balzo lo donò alla città nel 1448, i palazzi che a mano a mano ne hanno inglobato le strutture.
“Ma com’era fatto questo castello?”
“Non lo sappiamo più, forse era una semplice piazzaforte fortificata o forse un castello edificato…”
“Era antico?”
“Secondo alcuni risale al IX-X secolo, ma la prima notizia certa è dell’anno 1160, quando il castellano era un certo Bisanzio.”
“Doveva essere bello qui!”
“Le mura di difesa che circondavano tutta la Civita, la parte più antica di Matera, proteggevano la città insieme alla scarpata che sembrava un fossato naturale di roccia dura. Gli assalitori dovevano faticare molto per conquistare questo luogo.”
“E chi voleva entrare come faceva?”
“Naturalmente tutt’intorno alle mura c’erano delle porte d’accesso: quella della Civita o della Torre Metellana che permetteva di scendere sulla parte del Sasso Barisano; quella della Postergola che serviva a raggiungere il fondo della gravina e infine la Porte Empia o dei Santi che con la Porta del Giudice Pirrotto portava al Sasso Caveoso.”
“Ma non le vedo, dove sono queste
torri?”
“Solo di due è rimasta traccia: quella detta appunto di Metello o “metellana” e un’altra che porta il nome di un cittadino di Matera, la torre Capone.”
“Mi sarebbe tanto piaciuto poter vedere tutto questo!”
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